RandoGaina: le emozioni di chi ha provato il percorso

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Sto ripercorrendo mentalmente il percorso: per me é inaspettatamente gratificante e contemplativo. Parti da Cascina Grande dopo un caffè che sei già felice. Azz, che bello 'sto posto qui. Lasci RozzAngeles per stradine più scassate che note e sbam, arrivi alla Certosa di Pavia che neanche te ne accorgi. Da dietro, come un ladro; quando la lasci alle spalle, sembra che ti insegua un monaco cistercense per chiederti almeno un po' reverenza. Noi ne abbiamo. Ma siamo un treno, e quindi non possiamo mostrarla. È una successione di momenti e monumenti bellissimi. Tutti in una volta sola, uno dopo l'altro. Le piazze e le storie. Come Vigevano... Che tutti conoscono ma che mica lo sai quando ci entri. Ogni piazza, strada, campo o bottega meriterebbe un capitolo! Tanta roba, davvero. Roba da film e da libri. E ci sei dentro. Ma ce l'hanno in Australia una Pavia col suo ponte coperto? Per fare Star Wars gli americani hanno invaso tutto il pianeta con i loro set; ma il ragazzo di campagna di Pozzetto era qui, dietro la curva. C'è vicino l'argine del Ticino, e noi sopra; con intorno i pioppi, le cascine ed i campi, che poi in primavera saranno già seminati e che magari l'odore di letame non si sente già più. Tra Milano e 'sto fiume c'è un sistema di chiuse che ci aveva pensato un certo Leonardo qualche cento anni fa, e son riprodotti in un museo all'aperto che noi ci buttiamo lì il nostro check point. E poi passiamo anche lungo i canali, ma quelli veri. E tutto il resto... Il bello del bello è che ci arriviamo in sella, tra amici che sembra che c'hai ancora sedici anni. È una passeggiata a ritmo sostenuto, la RandoGaina. Ma stimola alla chiacchiera, e alla riflessione. Anche quando il Lele di turno spalanca il gas e fa sfoggio di tutti i cavalli che come dice Max non si capisce dove ce li ha. Per fortuna ci si aspetta, poi. Mica si può andare spaiati sul ponte di barche di Bereguardo, adagiato sulle secche che di acqua proprio non ce n'è. Chissà a marzo, però. Che la stagione cambia e anche le giornate si allungano così che non fa buio troppo presto. Per noi domenica il rientro è stato al tramonto, che sul Naviglio le nostre ombre ci facevano strada e ci precedevano di cento metri. Sono sicuro che qualcuno oltre a me le ha contate, per essere sicuro che ci fosse anche quella di Giordano.

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