Strade Bianche... strade di fango!
Strade Bianche... strade di fango!
di Gigi Astorri
Diciamo che le previsioni, almeno il giorno prima, per capire cosa mettersi e cosa portare bisogna guardarle. Già li un piccolo dubbio viene: tre siti tre previsioni diverse, una cosa è certa: il tempo sarà molto variabile, tuttavia dopo le 10 le condizioni miglioreranno e l'acqua sarà modesta... dicono!
Ci si sveglia sotto una pioggia leggera, l'atmosfera è cupa ma l'attesa per questa gf quest'anno è veramente tanta, un'esplosione di iscrizioni e con il 40% di stranieri... Siena è presa d'assalto e si vocifera di 5000 iscritti ma, a mio parere, il dato è un po' gonfiato.
Le gare di uomini e donne del giorno prima fanno respirare a molti l'aria dell'impresa e le griglie si infittiscono velocemente.
La partenza è alle 9, alle 8 e 20 entro in griglia. Il rumore della pioggerella si sente poco sopraffatto dal brusio dei partecipanti che, da li a breve, si esaurirà per lasciar spazio ad un mezzo diluvio 10 minuti prima dello start!
Si parte ed il diluvio sarà il protagonista principale di tutta la gara. Il percorso è un po' diverso dallo scorso anno ed i tratti sterrati sembrano di più o forse solamente l'argilla sparsa ovunque fa sembrare tutto off road.
Dopo i primi tre tratti di strada bianca la bici è tutta del colore della fondo ed i ciclisti del colore della bici, la cosa che preoccupa però è il rumore terrificante della catena, poi scopri di non essere l'unico a cacciare quello stridio.... chi più chi meno ma è tutto un diffuso rumore di ferraglia!
I guasti, le forature e le rotture arredano in maniera preoccupante il bordo stradale. Ma la cosa che più mi lascia meravigliato sono alcuni ciclisti che si buttano nelle discese sterrate come se non ci fosse un domani, un paio di cadute che ho visto mi hanno segnato la gamba più della fatica!
Si prosegue e la fortuna è stata dalla mia, niente danni evidenti e la bici - pur rumorosamente - va bene, decido di non abusare e al primo punto meccanico lavo la catena con la borraccia e ripasso l'olio.
Intanto il tempo sembra migliorare e le colline Senesi immediatamente forniscono scorci pazzeschi, ma appena ci si avvicina a Siena, quasi come fosse una maledizione, torna un forte diluvio che se non altro mi darà una discreta lavata dall'argilla!! Scoprirò poi che sotto la terra i freni avevano totalmente azzerato i pattini, il posteriore era praticamente sul ferro.
Il muro finale, in mezzo a spettatori e ciclisti a piedi del corto stravolti, ha la presa appena superiore a quella del giacchio, quindi belli composti e seduti si affronta l'ultima fatica con lo stimolo di arrivare in una piazza alla cui bellezza non ci si abitua!
I Cassinis si sono fatti onore, chi non è partito ha tutta la mia comprensione, l'incoscienza degli altri poi si tramuta in grande soddisfazione!
Comunque al di là delle condizioni di gara estreme, come detto lo scorso anno, il futuro di questa manifestazione , soprattutto in questa formula (post professionisti), è sicuramente roseo.
Personalmente oggi ho una pelle del viso molto levigata, il ciclismo mi ha fatto conoscere anche i benefici delle "maschere" ... all'argilla naturalmente!!!