CicloNotturna 2015

 

 

 

Fu bello! fu freddo, freddissimo ma bello!

La notte ha sempre, per me, un fascino conturbante; pedalare nel silenzio ovattato sotto le stelle è impagabile!

Certo il freddo era intenso e ha contribuito parecchio a metterci fisicamente alla prova. Più di una volta, durante il percorso, mi sono trovato a desiderare che Colico fosse subito dietro la curva successiva.
Le mani, in particolare, hanno patito la temperatura che ha toccato i -8 nonostante fossero ben protette da guanti invernali e sottoguanti.

Ma veniamo alla cronaca.
Io e Valerio raggiungiamo Tirano in treno, dove ci uniamo al resto del gruppo per la cena a base di antipasto di bresaola e un piatto di pizzoccheri.
Da subito l'ambiente si rivela amichevole e questo mi mette completamente a mio agio.
Dopo cena, in piazza della stazione, offriamo ai Tiranesi lo spettacolo della vestizione e dei preparativi finali, una foto di gruppo, accensione delle luci, e via! sulla strada che ci porta al "sentiero valtellina".
Sono le 22:45, ci aspettano 8 ore di bici e di gelo siderale.

Il percorso si allunga lungo il corso dell'Adda, quindi sempre pianeggiante, seguendo l'argine ora destro e ora sinistro del fiume fino ad arrivare allo sbocco nel Lario;
già da subito, il fondo stradale, quasi del tutto asfaltato, presenta uno strato di brina insidioso che non invoglia a medie eccessive. Infatti, per lunghi tratti, il fondovalle valtellinese rimane completamente in ombra, anche durante il giorno, per tutta la durata dell' inverno.

I compagni di viaggio sono simpatici e proseguiamo chiacchierando tranquillamente per i primi 25Km, sempre attenti a non scivolare.
Lo spettacolo è incredibile, un biscione di 33 bici in fila tutte ricchissime di lampade e led lampeggianti che si snoda nel bosco.
Poi il rinfresco, autogestito, in una area picnic dove accendiamo il fuoco e, con fornelli a gas da campeggio, scaldiamo vin brulè e caffè. Ognuno mette sul tavolo quello che ha portato, io ho una fiaschetta di grappa, Valerio un thermos di Vov. il fuoco e il vin brulè ci scaldano un poco ma la temperatura è già sotto i -4 e la borraccia contiene un enorme
cubetto di ghiaccio.

Una mezz’oretta di sosta e si riparte, senza (quasi) mai toccare centri abitati, quindi immersi nel buio lontano dai lampioni sotto una magnifica stellata che l'assenza di nuvole ha voluto regalarci.

Vicino a Morbegno per un secondo ristoro, sempre autogestito, con risorse stavolta minori e con temperatura ancora più bassa, la mezz'ora di sosta mi pesa, ho freddo e vorrei muovermi in fretta.
Per fortuna ci aspetta la salita di Paniga, 1 Km circa di sterrato pieno di pietre, che contribuisce a riscaldarci un po', subito dopo attraversiamo il ponte romano a Morbegno; mancano ancora una trentina di chilometri ma già il contributo del lago si sente e la temperatura cresce un tantino.
Arriviamo a Colico alle 7, dopo un bellissimo tratto di strada bianca percorso alle prime luci dell' alba; un'ultima foto di gruppo, colazione e via per Milano.

Totale: 80 Km percorsi in 8 ore e 20 minuti, sono stanco!

All'anno prossimo

Pietro

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