I Cassinis alla 360 minuti del Ticino

 

Sabato 10 maggio un piccolo gruppo di biker Cassinis ha affrontato la 360 minuti del Ticino, a Golasecca. La gara fa parte di un circuito mtb endurance e consiste in un giro veloce, e a tratti piuttosto tecnico, di circa 9 km e 100 m di dislivello da ripetere più volte possibile. La partecipazione è in singolo o in team, da due o da tre componenti. La gara ha avuto inizio alle 17 e termine alle 21, con gli ultimi giri effettuati nel buio del bosco, con luci anteriori e posteriori montate sulle bici e obbligatoriamente accese.

Per la categoria “solitari” erano presenti, del Cassinis, Paolo Frigerio, Angelo Ferrante, Stefano Valbonesi e suo figlio Riccardo. Per i team invece Agostino Merendino, Giulio Vozzolo e Gabriele Insabato in gruppo da tre.

E fin qui il racconto asettico. Quello emozionale parte invece ora!

Il divertimento è già iniziato nella fase preparatoria, quando ci siamo trovati al parcheggio, Paolo con la Lexter mobile, Giulio e Gabriele con la Panda ammiraglia, fatta intrufolare abusivamente nel parcheggio riservato a non si sa chi, ma comodissimo, e Agostino – più rispettoso dei regolamenti – bici a mano e borse a tracolla, perché obbligato a lasciare l’auto lontana!

Il briefing dell’organizzazione, pensato per spiegare la gara e le sue regole, è invece servito per farsi fotografare tutti insieme e socializzare con altre e altri biker di associazioni amiche. Oltre 500 gli iscritti.

Parte la gara, con i solitari e Agostino, per il team, obbligati a correre per qualche centinaio di metri, recuperare la bici e partire a razzo, all’incirca!

Inizia così l’avventura, con i temerari delle 6 ore in singolo che si regolano su un passo che permetta di arrivare a sera e i componenti del team che provano a fare al meglio delle loro possibilità ogni giro, come se non ce ne fosse uno successivo da fare.

Tante situazioni da ricordare della gara, forse le più caratteristiche sono queste due:

1.         Gli incontri tra singoli e team, che avvenivano o nella zona di cambio/arrivo o lungo il percorso;

2.         I cambi tra i vari biker del team.

Della prima da ricordare i visi stanchi ma contenti di vederne un altro amico, con cui fare un tratto di percorso, scambiarsi un saluto, una pacca sulle spalle o una barretta energetica!

Della seconda invece gli errori compiuti, che hanno fatto divertire e fissare il nome “Cassinis” nella memoria di molti, forse non proprio come vorrebbe il Presidente(!). Per due cambi infatti non si è presentato per tempo chi doveva raccogliere il testimone e chi lo cedeva chiamava a gran voce “cambio”, aiutato in coro dagli altri partecipanti! Caso vuole che a cedere il testimone in queste occasioni sia sempre stato Agostino e a non riceverlo Gabriele, che era impegnato in intense conversazioni con Giulio e Max Gerosa, passato a salutare (e forse un po’ pentitosi di non partecipare). Qualcuno ci ha così soprannominati “Cassinisti”!

Poco male, abbiamo tutti finito, con risultati interessanti per la classifica, ma soprattutto per noi stessi!

E poi abbiamo chiuso la serata con le foto di gruppo, la cena a base di polenta e bruscit e il carico delle bici sulle auto, sempre in allegria e amicizia.

È sempre entusiasmante vivere e pensare ad una situazione così semplice, una garetta poco fuori Milano affrontata con un mezzo genuino ed elementare come la bici, che però regala emozioni, rinsalda i legami e ne crea di nuovi.

Nota conclusiva: il team è stato iscritto come “Cassinis-ata” da leggere tutto insieme, fluente e regolare, perché il week end intero era una cosa da Cassinis: uscita in mtb al mattino del sabato, gara mtb al sabato pomeriggio/sera, uscita bdc domenica con saluto al gruppo allenamento Dynamo Challenge e prosecuzione verso altre vette. E in tutto quel correre c’è anche il modo di stare in contatto con il Presidente e quindi anche con i duri e puri del “bike and wine”, impegnati a testare il percorso - ancora innevato - della Transvesubienne.

Questa è bici. E anche questo è Cassinis.

 

 

 

 

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