Dal mar ionio al lago di Iseo, la mia prima staffetta di triathlon

 

Ogni volta che devo partecipare ad una manifestazione sportiva, non ne ho fatte tantissime in 38 anni e ½, la sera prima mi dico: “ma perché mi vengono in mente certe cose”, “uffa non ho più voglia di andare”, “ma non posso starmene tranquilla a casa?”.

La sera prima di partecipare alla frazione nuoto della staffetta del triathlon olimpico di Iseo dello scorso 13 luglio, ovviamente ho pensato le stesse cose. Mi ritrovo così per la prima volta in vita mia, dalla terra del Primitivo e del Negroamaro, alla terre delle ottime Bollicine italiane….tra oltre 1000 triathleti con infradito, senza, in costume, col body, con la bicicletta, senza bicicletta e  continuo a farmi le stesse domande della sera prima. Vabbé, ormai ci sono, per fortuna sono distratta dalla novità assoluta della situazione, in fondo era questo il mio obiettivo della giornata: studiare l’ambiente, oltre a fare una cosa divertente con i miei compagni di squadra Moises (Bici) e Roberta (corsa). 

Per fortuna ci sono i triathleti esperti Massimo e William e inizio a fare le domande più banali: “ma devo mettere il body o il costume?, alla partenza devo andarci scalza? E la cuffia??? Ah! Devono scrivermi il numero addosso???” .

L’inizio della sezione nuoto è prevista per le 14.30, ci avviciniamo con gli altri compagni di squadra alla zona di partenza, cerco di superare il limite nel nuotare in acque stagnanti, provo l’acqua del lago, mi butto, faccio un po’ di bracciate, tutto sommato non è male, sono abituata all’acqua fresca: certo avrei preferito il mio mare!, ma ce la posso fare, devo fare il più veloce possibile; c’è Moises ad aspettarmi…

Eccomi alla partenza con 1000 triathleti, non mi faccio più domande, sono loro a farmele, “ma tu che ci fai, qui? Le donne sono già partite!!!” e io: “farò la staffetta, noi partiamo per ultimi”…”è la prima volta, per me ” e cosi intavolo inaspettate conversazioni con atleti fisicati, ma rilassati, su questa disciplina sportiva, per farla breve tanto entusiasmo da parte loro e molta semplicità, non me l’aspettavo.Parte la staffetta, siamo in 13, mi guardo intorno, tutti nuotatori professionisti, ovviamente partono a missile, io faccio la mia gara con un gentile Caronte in canoa che mi segna la traiettoria, la mia soddisfazione quando inizio a recuperare un po’ di balene in acqua, non voglio essere proprio l’ultima…..Termino la mia nuotata, e corro scalza su un tappeto rosso con un inaspettato tifo terrestre verso il mio amico Moises, che scalpita per partire e va….fa la sua frazione di bici, di 52km invece che di 40km, eh si, gli hanno indicato male la strada ed ha fatto 12 km in più, ma arriva alla base, anzi in “zona cambio” (si dice cosi), dove la nostra Roberta è li ad aspettarlo, e pronti via parte anche lei…Consolo il nostro tenero Moises, è molto dispiaciuto di aver sbagliato strada, ma dopo un’ora forse non ci pensa più…Ci posizioniamo in zona traguardo, e continuo a studiare la situazione, molti superano la linea di arrivo mano nella mano con i figli:, sì, sempre loro gli atleti fisicati, quelli che mi facevano paura!, la cosa che più colpisce è  vedere diverse donne di oltre 70 anni terminare tutto il percorso, con un gran sorriso e una bellissima luce negli occhi. Non ho resistito e sono andata a congratularmi con una signora di Cuneo la quale mi ha raccontato come ha iniziato con un entusiasmo davvero inaspettato… Arriva Roberta, alè!!!! La prova di “studio staffetta” è terminata come la mia conclusione della giornata: molto divertimento, molto sport, molti amici e pochissima competizione…Tra un anno riuscirò a farla tutta??? Ci provo! Grazie Cassinis.


Chiara

 

 

Per migliorare l'esperienza di navigazione questo sito utilizza i cookies