Ik hou van de Ronde van Vlaanderen (amo il Giro delle Fiandre)

Quando partì la proposta di partecipare a De Ronde Van Vlaanderen (alias Giro delle Fiandre) per amatori, non ci fu molta convinzione da parte di alcuni (io ero tra quelli).

Nella nostra breve sia pur intensa esistenza, a questa manifestazione avevamo, infatti, già partecipato due volte.

La prima edizione ebbe un’importanza fondamentale perché per la prima volta un gruppo di amici ciclisti, nell’interpretare la corsa, scoprì i valori dell’unione, della compartecipazione, del sacrificio altruistico, che devono essere propri di ogni squadra.

Partendo da questi valori, lo stesso gruppo di amici, insieme ad altri, fondò il Cassinis Cycling Team.

L’entusiasmo con cui la proposta venne accolta dai più, il fascino misterioso della “Ronde”, la necessità di rivivere momenti gloriosi e di tornare alle origini, hanno trasformato le perplessità nell’entusiasmo di affrontare ancora una volta questa esperienza.

Il Giro delle Fiandre fa parte di una delle cinque classiche “Monumento” del ciclismo internazionale, è una c.d. “Classica del “Nord”, caratterizzata dalla percorrenza dei muri, cioè di tratti di salita brevi ma molto ripidi, normalmente pavimentati in pavé.

La pavimentazione in pavé situata in una salita ripida è una caratteristica che si riscontra in un percorso ciclistico solo nel Fiandre.

Nella forza sviluppata nell’affrontare questi strappi si costruiscono le vittorie di questa splendida corsa, le vittorie di Cancellara, costruite sul Muro di Grammont alcuni anni fa, e sul Paterberg, oggi, stanno a dimostrarlo.

L’ambientazione del Fiandre è quindi unica, le montagne e le relative pendenze ci sono dappertutto, le salite come quelle del Fiandre ci sono solo lì.

Partecipare alla cyclo per amatori, affrontando i muri, e assaporando il gusto del fango e della polvere che promana dalla sua particolare pavimentazione, è quindi un appuntamento imperdibile per ogni ciclista che si rispetti.

La cyclo per amatori si svolge il giorno prima della gara dei professionisti, su tre percorsi (quest’anno di 258, 133 e 83 km).

La corsa, come è noto, parte da Bruges per arrivare a Oudenaarde, che dall’anno scorso ha sostituito come punto di approdo Ninove.

Il lungo è sostanzialmente uguale al giro dei professionisti e si divide in due parti.

La prima parte di 140 km, a parte un muro in asfalto (il Teigemberg al 108 km, per 750 metri di lunghezza al 5,6% con il 9% di pendenza massima) e due tratti pianeggianti in pavé (al 118 km il Wannegemolorp, lunghezza 650 m, e al km 125 il Lange Asstraat, 430 m), e tratti in saliscendi, è sostanzialmente pianeggiante.

Si attraversano periferie di città (Bruges), villaggi, si gira per strade di campagna, piste ciclabili poste, spesso, in vie di alta percorrenza.

Nella seconda parte, al 140° km, iniziano le danze con il Koppenberg (700 m di pavè alla percentuale media del 9,4% e massima del 22%), quella salita dove anche quest’anno molti professionisti sono scesi dalla bici per farsela a piedi, seguito da un impressionante alternarsi di muri e tratti in pavé spettacolari, straordinari, unici.

Non c’è un muro uguale all’altro, non c’è un muro che si affronti nello stesso modo. Le salite non si riducono alla pendenza, mentre sono importanti la qualità delle pietra, lo stato del sottofondo, la distanza tra una pietra e l’altra, il tutto relazionato al clima, vento, spazio circostante, deflusso dell’acqua, ciclisti in azione.

Si è riscontrata questa anomalia anche nella compagine del Cassinis, dove nelle normali salite le gerarchie sono definite a prescindere, mentre in questo caso, a parte i fuoriclasse, gli altri si sono alternati in testa, in base alle proprie caratteristiche, e al momento storico in cui veniva affrontata la salita.

Oltre ai muri, non va sottovalutata la fatica che si consuma affrontando le pianure in pavé che infatti, almeno per noi che siamo disabituati, devono essere equiparate per difficoltà e impegno alle salite.

Come dice il nostro Sandro “Fare i tratti in pavé è come avere un mietitrebbia nel cervello e contemporaneamente un martello pneumatico nelle mani”.

 

Ecco la rapida e incessante sequenza di muri e tratti in pianura con la pavimentazione in pavé che si affrontano dopo il Koppenberg.

 

A 144 km lo Steenbeerkdries, 770 m di lunghezza al 5,3%, con pendenza massima del 6,6%.

A 145 km il Taaienberg, 890 m di lunghezza al 6,1% con pendenza massima del 16%.

A 151 km il Eikenberg, 1148 m al 6,2%, con pendenza massima del 10%

A 154 km il Kapelleberg, 1100 m al 6.7% con pendenza massima del 14%.

A 158 km il Varent, 800 m al 7,4%, con pendenza massima al 13%.

A 160 km l’Holleweg, 1600 m di pavè.

A  164 km il Kerkgate, con 1400 m di pavé.

A 166 km il Jagery, con 920 m di pavè.

A 171 km il Molenberg, 474 m al 7% con pendenza massima del 14,2%.

A 176 km il Boestekouterstraat, 230 m di pavé.

A 178 km il Padderstraat, 2300 m di pavé.

A 188 km il Rekelberg, 580 m al 5%, con pendenza massima del 10%.

A 191 km il Berendries, 893 metri al 7,2% con pendenza massima del 12%.

A 196 km il Valkenmebrg, 550 metri al 8,2% con pendenza massima del 13%.

A 200 km il Haaghoek, 2330 m di pavé.

A 200 km il Foreest, 700 m al 7% e pendenza massima del 13%.

A 211 km il Berg Ten Houte, 1100 m al 6% con pendenza massima del 21%.

A 222 km il Kruisberg, 1875 m al 4% con pendenza massima al 9%.

A 229 km il Karnemelkbeekstraat, 150 m al 4,9%.

A 235 km Kwaremont, 200 m al 4% con pendenza massima all’11,6%.

A 240 km Paterberg, 360 m al 12,9% con pendenza massima al 20,3%.

 

Dopo il Paterberg la discesa verso il Paradiso, l’agognato e sospirato arrivo, dopo circa 25 km di discesa/pianura culminanti in un ampio vialone, degno coronamento di una prova dal percorso entusiasmante.

Il percorso medio di 133 km ha compreso, salvo uno, tutti i muri e i trattati in pavè previsti nel lungo.

Il corto ha compreso dieci muri rappresentando, per i pigri o meno allenati, un assaggio di quello che è De Ronde.

A questo appuntamento il Cassinis si è presentato alla spicciolata, avvalendosi di una perfetta organizzazione improvvisata frutto dell’esperienza acquisita in questi anni di trasferte per ogni dove, e dividendosi su tutti i tre percorsi: otto sul lungo, due sul corto, e il resto sul medio.

Lo spirito del gruppo Cassinis nell’affrontare i percorsi è stato amalgamante e onirico, all’altezza delle precedenti spedizioni, ed i nuovi, cioè quelli che da circa un anno e anche meno pedalano, hanno dato alla squadra nuova grinta, linfa, ed entusiasmo.

Nel lungo, prova cui ho partecipato, siamo rimasti compatti, stando vicino a chi, a turno, andava in crisi, e arrivando insieme al traguardo di Oudenaarde.

Si è trattata di un’esperienza che ha certamente ripagato gli sforzi compiuti da ciascuno di noi durante le uscite invernali e ci fa ben sperare per il futuro dei singoli e della squadra.

 

Hanno partecipato alla trasferta tra ciclisti e accompagnatori:

Sandro, Mario, Teresa, Bea, Marco S., Marco T., Elena, Giovanni, Meralda, Filippo, Lorenzo, Matteo, Cristina, Rossella, Marco, Milly,

Silvio, Federico, Gianluca, Samuele, Noemi, Maximilian; Maura, Roberta, Max, Alessandro, Valentina, Alberto.

 

I numeri del Fiandre in sintesi secondo by Francesco Conticello sono i seguenti:

 

            Percorso lungo: 258 km

            Dislivello: 2097 m

            Strappi: 17

            Pendenza max: 22% (Patterberg)

            Temperatura min/med/max: -2,0° (temp. percepita -5°/1,7°/7,0°)

 

            Percorso medio: 133 km

            Dislivello: 1655 m

            Strappi: 16

            Pendenza max: 22% (Patterberg)

            Temperatura min/med/max: 0,0° (temp. percepita -2,0°/1,7°/7,0°)

 

            Percorso breve: 83 km

            Dislivello: 700 m

            Strappi: 10

            Pendenza max: 22% (Patterberg)

            Temperatura min/med/max: 1,0° (temp. percepita 1,0/1,7°/7,0°)

           

            Voti:

            Fatica: 10

            Freddo: 9

            Pioggia: 0

            Neve: 2

            Entusiasmo: 10

            Spirito di squadra: 100

            Partecipanti: 19

            Supporter: 10

 

Mario

 

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