Milano/Torino a scatto fisso l’articolo del nostro Alfredo Cané

Premessa: io non mi considero un ciclista, certo la bici è sempre stata ben presente nella mia vita, amo buttare l'occhio nelle vetrine dei ciclisti e se vedo una persona in bici prima guardo la bici poi la persona… Negli anni 90' ho anche partecipato ad alcune gare di cross-country in Mtb, ho fatto alcuni viaggi in bici, ma da sempre il mio cuore è per un'altra disciplina sportiva, quindi il ciclismo è sempre passato in secondo piano.

Nonostante la premessa, eccomi a raccontarvi la mia Mi-To, che si è svolta lo scorso 3 Marzo 2013.

Ciclistica,insieme a 10cento, da otto anni organizzano una “gita” tra Milano e Torino con biciclette a scatto fisso. Questa manifestazione non competitiva coagula intorno a sé un gruppo eterogeneo di persone, che vanno dal ciclista sportivo con gamba depilata e centinaia di km settimanali, al ciclista urbano che guarda più al look e all'estetica del mezzo piuttosto che alla sua possibile performance. Proprio per questa grande diversità di presenze, i ritiri sono sempre numerosi e i distacchi all'arrivo sono abissali. Normalmente i primi chiudono il percorso in quattro ore e un quarto, mentre gli ultimi arrivano in otto ore…

Il tracciato, se percorso con un rapporto adeguato alla propria preparazione, è decisamente alla portata di molti. Purtroppo però molti partecipanti non sono abituati a “macinare” km con lo scatto fisso, e quindi spesso si ritrovano a metà percorso con rapporti troppo duri sui cavalcavia o troppo leggeri nelle discese.

Per chi non avesse mai pedalato con lo scatto fisso, ricordo che le discese sono molto più difficili delle salite, in quanto la gamba deve frenare.

La conduzione di una bici a scatto fisso, pur essendo simile a quella di una Bdc, necessita di molta più attenzione: bisogna prevedere e anticipare la strada, e soprattutto bisogna sapersi amministrare, perché un cavalcavia o una salita, che farebbero sorridere lo stesso ciclista in Bdc, potrebbero far sentire la stanchezza e compromettere il risultato dell’uscita.

Personalmente non posso dire che questa Mi-To sia stata una scampagnata! Quando ho deciso (seriamente) di parteciparvi, speravo in una data più primaverile e in un po' più di tempo a disposizione per prepararmi, ma così purtroppo non è stato. Il clima sicuramente non mi ha aiutato, riducendo il tempo di allenamento a qualche domenica mattina e qualche pausa pranzo.

Sapevo di poter contare sul lato mentale, mentre avevo qualche dubbio sulla mia resistenza muscolare, ma anche questo poi è risultato infondato.

Partiti “allegri”, ad Abbiategrasso mi sono accodato ad un gruppetto (con tanto di furgone al seguito) che seguiva i primi, con un distacco di circa 4.30 minuti, tenuto fino a Chivasso (dopo 110 km), dove ci siamo fermati per un ‘pipìstop’.

Una volta ripresa la strada, la stanchezza e le prime salite hanno fatto la differenza e la media è calata drasticamente. Il gruppetto dei ‘locals’ (quelli col furgone) hanno fatto una scelta tattica di arrivare al motovelodromo di Torino scollinando e “risparmiando” un paio di km  ... risultato è che li ho persi e mi son trovato a Torino da solo. Qui si son verificate situazioni “fantozziane” del tipo  ‘Scusi mi sa dire per corso Casale’, risposta ‘ma è lontano, ci sono 5 km’ e io ‘arrivo da Milano, veda lei!!!’, o ancora persone alle quali parli, loro ti guardano e non ti rispondono (nemmeno avessero visto un alieno!).

Alla fine ho concluso il percorso in 5 ore e 02 minuti, che sicuramente avrebbero potuto ridursi se non mi fossi perso. Che dire?? Fa tutto parte dell’esperienza! E con questa mia prima Mi-To di esperienza ne ho sicuramente fatta, ho capito meglio come scegliere il mio prossimo telaio e anche che tipo di rapporti sarebbe più opportuno utilizzare.

Per il momento mi godo le belle sensazioni che questa “gita” mi ha dato, sapendo che a breve avrò una nuova bici da randonnée (nelle mie intenzioni dovrebbe essere la bici da passeggio per i giri lunghi) … ma come dice il proverbio: la fame vien mangiando, e chissà che non si sia aperta una nuova “fase” nella mia vita sportiva?

 

The only trick on a track bike is going fast.

 

Alfredo

 

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